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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 7 settembre 2010

Giulio Marchioli


il paese ritrovato
PHOTOS B/N
Giulio Marchioli

Albergo Ferrovia via G. Elia
Centro storico Ceglie Messapica

1-11 settembre ore 18.00-21.00
Giulio Marchioli

paese ritrovato

PHOTOS B/N
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Non vivo di nostalgia.



Quando fotografo, ciò che mi interessa è trovare quella emersione del Bello che fa, della nostra esistenza, la ragione del vivere.
Quando scrivo di “esistenza” intendo riferirmi a quella “resistenza”, molto spesso eroica, che caratterizza la tenacia nel percorso degli operatori d’arte, a non lasciarsi travolgere e condizionare da quelle corsie dominanti che saturano e depistano i ritmi quotidiani della vita nell’annullamento delle
dignità primarie.

Una di queste dignità primarie è la originalità che caratterizza la libertà di espressione attraverso l’arte.
La fotografia è l’arte della luce.
E’ cogliere, nei soggetti ritratti, (siano essi persone, paesaggi, cose o altro), quella concentrazione unica che definisce, posso dire, l’indefinibile.
Tutto è reale e transreale. Siamo reali e, allo stesso tempo, segni di altre realtà. Questo sconfinamento, dalla realtà, in uno spazio metafisico è l’operazione dell’arte. Le opere che presento, in bianco e nero, in questa esposizione, sono il “ritrovamento” (nel senso letterale) di foto da me scattate nella metà degli anni ‘70, nel centro storico di Ceglie Messapica e dintorni. A quel tempo con mia moglie Adriana Notte, appena sposati, giravamo inebriati di tanto bianco, di vicoli, archi, scale, chianche, e vento. Adriana disegnava (in bianco e nero). Io fotografavo (in bianco e nero).
Dopo tanti anni avevo ormai perso ogni speranza di rintracciare queste immagini. ...Perdute, chissà come, chissà dove!... Poi una scatola
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una banale scatola di scarpe... emersa nel tentativo di riordinare l’impossibile nel mio studio. I l r i t r o v a m e n t o!
Credo sia interessante ri-visitare questo luogo storico, (tra i più belli della Puglia), cogliendo attraverso questi “quadri fotografici” la bellezza del “Paese ritrovato”.



Io non vivo di nostalgia.



Sono troppo proiettato verso la scoperta di ciò che abbiamo attorno e dentro, verso i territori della Bellezza che non ha tempo, ma contiene il tempo e lo travalica riproponendosi in nuovi spazi e ritmi di valori universali.

Auguro agli amici di Ceglie Messapica di ri-trovare, con questo mio contributo di cultura, la “voglia” di rivalorizzare, senza passatismi, questa bellezza ancor oggi troppo abbandonata e misconosciuta.



GIULIO MARCHIOLI
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La foto del post è volutamente di scarsa qualità, la sua funzione è di stimolare la curiosità del lettore. Non solo trulli ma volti, case, oggetti e natura in un percorso che accompagna il visitatore alla scoperta di particolari che sono stati sempre sotto i nostri occhi, ma che l'occhio dell'artista ha colto e bloccato in uno scatto nell'essenzialità del bianco e nero. Un incontro con l'artista disponibile al dialogo e che ti fa rivivere il momento dello scatto studiato o che coglie l'attimo fugace.
Mimmo Barletta