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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 12 marzo 2011

Buona domenica


Sabato

Ore 22.00 Art Cafè Wine Bar
**DJ SET**OneNight ART CAFE

Ore 22.00 PetraLiveMusic
Francesco Loccisano in "Battente Italiana"
Francesco Loccisano- chitarra battente/voce
Mico Corapi cajon /voce
Stefano Simonetta basso
Vincenzo Gagliani- tamburello/percussioni

Domenica

Ore 10.00 - 12.30 Galleria d'Arte Moderna Emilio Notte
Info qui.

Ore 13.00 Pranzo
Info qui.

Ore 15.00 Passeggiata nel centro storico

Ore 15.30 Corso Garibaldi

Scasciapignata
Organizzata da Raffaele Carriero 

Ore 19.00 Teatro Comunale
Amata terra mia
 COMPAGNIA TEATRALE "I SENZA VERGOGNA"

 
Ore 21.00 Cena 
Info qui.

Farmacia di turno
Farmacia Ricci
Corso Garibaldi, 18
Telefono: 0831-377118
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Il Mercoledì delle Ceneri è il primo giorno della Quaresima, ovvero il primo giorno del periodo penitenziale in vista della Pasqua cristiana che ha inizio dopo il cosiddetto Martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale.
“Come ricordano spesso gli anziani, ai loro tempi, questo periodo era caratterizzato da pesanti digiuni e severe penitenze. Era, infatti, vietato mangiare carne, ma solo baccalà, il sardone salato affumicato, le acciughe e qualche frutto, per purificarsi dalle lunghe feste del Carnevale.
Questa antica tradizione rappresentava anche un momento di incontri tra famiglie, in una comunità dove erano quasi assenti i luoghi di incontro dove socializzare.
Questo momento particolarmente austero veniva interrotto nella prima domenica di Quaresima, quando ad opera del più piccolo o anziano di casa, veniva rotta la pentolaccia: una antica pignatta ormai inservibile, riempita di cenere o di legumi. Era un’impresa rompere questa pignatta appesa al soffitto di casa e fatta penzolare per rendere più difficile l’operazione. La persona incaricata, bendata e fatta girare per far perdere l’orientamento veniva munita di un lungo bastone e buttava fendenti a destra e a manca per cercare di colpire la pignatta, chi la rompeva, poteva prendere il contenuto.”
Tratto da Quaremme in Ceglie Plurale