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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 14 luglio 2011

Narrare la Poesia

Narrare la Poesia
Viaggio tra cultura popolare e poesia proposto da Lino Angiuli e Lino Di Turi
"L'Appello della mano"-Ed. Nino Aragno-Torino 2010
Giovedì 14 luglio 2011 ore 20,00
Castello Ducale di Ceglie Messapica

Spettacolo:
1° tempo: Proposta di lettura animata di una fiaba popolare.
2° tempo: Passaggio dal patrimonio della cultura orale all'esperienza della scrittura poetica.


Lino Angiuli è nato a Valenzano nel 1946. Vive a Monopoli, dove ha diretto il Centro Regionale dei Servizi Educativi e Culturali.
Collaboratore della Rai e di quotidiani, ha fondato alcune riviste letterarie, tra le quali il semestrale «incroci», che dirige con Raffaele Nigro. Ha pubblicato più di dieci raccolte poetiche in lingua italiana e dialettale; tra le ultime: Daddò daddà (Marsilio), Catechismo (Manni), Un giorno l’altro (Aragno), Viva Babylonia (Lietocolle). La sua produzione poetica è trattata in manuali ed enciclopedie. Molte le pubblicazioni sul versante della cultura tradizionale. Dirige le edizioni Gelsorosso.
Moltissime sue pubblicazioni tra cui : "Santi di casa nostra, la Puglia dei patroni e delle feste patronali". In poesia: "Liriche" (1967), "La parola l'ulivo" ( 1975), "Iune la lune" (1979), "Campi d'alopecia" ( 1979), "Amar clus" (1984), "Di ventotto ce n'è uno" (1991), "Catechismo" (1998), "Daddò daddà" (2000) , "Un giorno l'altro" (2005).

E' quello di Angiuli un microcosmo che presenta tutta la vivacità dell'ironia, intesa quale filosofia della sopravvivenza, antidoto alle negatività della vita, che presenta apertamente tutta la inutilità e lo stupore degli struggimenti.
La musicalità dei gesti, delle azioni, delle apparenze, vibra inseguendo la necessità del dire poetico, così come la dimensione piena della voce grida nella parola rinnovata, con quella potenzialità che è propria dell'artista. Egli scioglie i versi quasi a narrare, in un controllo lirico costantemente corretto ed equilibrato, inoltrandosi cautamente fra gli anfratti delle memorie o fra le straordinarie angolazioni delle figurazioni.


Angiuli: lingue di guerra e pace di Daniele Maria Pegorari
Lino Angiuli – “L’appello della mano” (Nino Aragno Editore) di Vito Russo

Casazza by Liliana

Affacciarsi come lumache incoraggiate dalla pioggia
a rovistare tra le promesse di un’arietta carezzosa
in cerca di ciò che saremo nel day del giudizio
barba e capelli lucidati a nuovo con lo shampoo
ci guarderemo in faccia senza se e senza ma
e finalmente ci potremo stringere le mani invece
adesso c’è da stringere i denti per fare le comparse
infilzate dalla nebbia che nella nebbia vanno verso
un copione il cui finale non lo sa nessuno anche
se tutti facciamo finta di sapere la parte a memoria
ci muoviamo come se credessimo a ciò che facciamo
ci crediamo come se facessimo ciò che muoviamo
inseguendo il bagliore dell’ultimora appena stampata
o dell’ultimo flash che ci ritrae lontanissimi da noi
con la testa girata dal lato sbagliato ragione per cui
è facile prendere assi per figure lucciole per lanterne
allora meglio tornare al credo della braccia conserte
in modo tale da poter diventare tutto orecchi come
uno che non ha più bisogno di dire sempre ‘io’
uno che ha il coraggio di scrivere semplicemente
a casazza andai a te pensai e questa poesia ti portai.


Lino Angiuli da "L'appello della mano”

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Lo sapevate che ...

Il bilancio di previsione per l'Esercizio Finanziario 2011 del Comune di Ceglie Messapica è di 15.615.394,77 €.