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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 15 novembre 2011

e le castagne finirono ...



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Invece, in via De Nicola le castagne sono ancora sul fuoco.
Chi le toglierà?
Una lettera scomparsa e una costruzione abusiva.

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Togliere le castagne dal fuoco, è noto, è un modo di dire assai diffuso che significa, più o meno, tirare fuori qualcuno dai guai. L'espressione, in francese tirer les marrons du feu, deriva da una favola di La Fontaine “La scimmia ed il gatto” e racconta di questi due animali che si trovavano davanti al fuoco in cui stavano arrostendo delle castagne. Ad un tratto la scimmia si mise a lodare le qualità del felino, solleticandone la vanità e convincendolo così a togliere le castagne dal fuoco anche per lei.

Sull'argomento in questione
articolo su SenzaColonne di Antonello Laveneziana 


CEGLIE MESSAPICA – “Hanno tentato di non farci sapere quanto la Regione Puglia ha scritto a proposito di una nostra informativa relativa alla realizzazione del ‘Centro raccolta materiali’ comunemente chiamato ‘Isola ecologica’ . Una lettera raccomandata indirizzata al Sindaco del Comune di Ceglie Messapica e ai quattro Consiglieri comunali (di opposizione) inspiegabilmente non ci è stata mai recapitata”. Con queste parole i consiglieri comunali di centrosinistra accusano il sia Sindaco che il Segretario Generale di non aver provveduto, così come chiesto dalla Regione Puglia, a far pervenire la nota di risposta ai loro quesiti. Tale raccomandata, del Servizio urbanistica dell’Assessorato regionale alla Qualità del Territorio, riguardava la risposta dello stesso servizio urbanistica ad un esposto che i consiglieri di centrosinistra avevano inviato, lo scorso maggio, alla Regione su presunti abusi inerenti alla realizzazione del centro raccolta materiali, inaugurato ufficialmente proprio in quei giorni. “E’ un fatto di una gravità eccezionale – attaccano gli esponenti dell’opposizione – che chi ha la responsabilità di garantire una gestione corretta e democratica dell’Ente abbia privato i consiglieri comunali di un importante atto necessario per il corretto espletamento delle nostre funzioni elettive. Comunque le furbizie di qualcuno non hanno potuto nascondere la verità. La Regione Puglia ha chiarito che il permesso a costruire, rilasciato dal Comune di Ceglie Messapica per la realizzazione del centro, è illegittimo in quanto l’area interessata è destinata a verde pubblico al servizio della zona artigianale-industriale”. Infatti, nella nota della Regione si afferma che “la localizzazione del Centro raccolta materiali su area destinata a ‘verde pubblico’ e/o ‘parcheggi, e pertanto in entrambi i casi in area destinata al servizio della zona artigianale-industriale, risulta ad oggi non conforme alla strumentazione urbanistica comunale attuativa vigente e/o adottata, richiedendosi nella fattispecie la preventiva adozione-approvazione di una variante puntuale alla medesima strumentazione urbanistica, di competenza del Consiglio comunale. Peraltro, la ‘gestione dei rifiuti urbani’, la cui prospettata possibilità di ricomprensione tra le destinazioni ammissibili nell’ambito degli spazi pubblici e per attività collettive della zona artigianale-industriale a parere di questo servizio non è condivisibile, atteso che non è riconducibile al servizio della stessa zona produttiva”. “Si evince con chiarezza che le nostre preoccupazioni inerenti alla realizzazione del Centro raccolta materiali erano fondate – sottolinea, pertanto, il consigliere Rocco Argentiero – La Regione Puglia ha espresso il proprio punto di vista. In buona sostanza il Comune di Ceglie ha rilasciato un permesso a costruire ‘illegittimo’ su una area verde – rincara l’esponente dell’opposizione – riservata esclusivamente alla zona artigianale. Oggi siamo di fronte al paradosso che il Comune di Ceglie ed in prima persona il Sindaco – conclude Argentiero – sono autori di abuso edilizio, considerata l’illegittimità del permesso a costruire. I responsabili di quanto accaduto devono rendere conto”. Inoltre, riguardo alla mancata consegna della raccomandata, gli esponenti dell’opposizione affermano che verificheranno se “chi aveva il compito di garantire il regolare svolgimento della vita istituzionale dell’ente non abbia avuto un comportamento intenzionalmente lesivo nei confronti dei consiglieri comunali” ed aggiungono che valuteranno “con attenzione l’eventuale sottrazione di documenti” a loro riservati e faranno valere le loro “ragioni in tutte le sedi utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. A nessuno sarà permesso di utilizzare ruoli e incarichi per imbavagliare l’opposizione”. Pertanto i consiglieri Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e Nicola Trinchera, essendo venuti a conoscenza “solo per una pura coincidenza della nota della regione a loro espressamente indirizzata per conoscenza, inviata per il tramite il Comune di Ceglie, e a loro mai recapitata, ne consegnata, ne comunicata”, hanno rivolto un’interrogazione urgente per chiedere “come mai il Comune ed in particolare il Sindaco, il Segretario Comunale hanno colpevolmente omesso di far recapitare la nota della Regione Puglia indirizzata nominativamente ai Consiglieri Comunali?” ed anche “secondo quale norma o disposizione di legge, il Sindaco ed il Segretario Generale del Comune di Ceglie Messapica hanno ritenuto privare i Consiglieri Comunali di un documento pubblico a loro indirizzato limitando di fatto il libero esercizio delle funzioni elettive”. La vicenda del centro raccolta diventa, quindi, sempre più complicata. Un servizio utile alla collettività si trova al centro di un aspro scontro politico con presunti abusi ed illegittimità. di Antonello Laveneziana