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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 25 gennaio 2013

I leoni di Messapia

Venerdì 25 gennaio ore 17,30 
Pinacoteca comunale
Fernando Sammarco
Incontro con l'autore

Questo libro è sostanzialmente una storia romanzata che si ispira a fatti e vicende di un lontano passato nella terra dei Messapi. Il periodo storico entro il quale si sviluppa tutta la trama è il V sec. a.C. Il sacco di Carbina, la costituzione della Lega Messapica, la grande disfatta dei Tarantini ad opera degli Japigi-Messapi sono le vicende che occupano la prima metà del secolo; nella seconda metà, invece, si sviluppano diverse vicissitudini che portano anche ad amari risvolti per le sorti della Messapia. Si impone, infine, un personaggio molto noto e diverse volte citato dalle fonti dell'epoca: re Arthas, nuovo faro per un lungo periodo della storia dei Messapi. Nell'ambito di questa realtà storica, alquanto complessa ed ampiamente variegata, si inquadra, richiamandosi alla tradizione letteraria inglese, il romanzo storico di Fernando Sammarco, intriso di eventi reali e fatti volutamente e sapientemente  inventati quasi a voler rifinire una storia purtroppo non del tutto indagata a fondo. Un romanzo che l'autore, nell'accingersi all'opera, ignorava certamente quanto sarebbe stato poi attuale, considerando in particolare le evenienze che oggi si è purtroppo costretti ad affrontare. L'opera, dopo la dotta dissertazione introduttiva del Prof. Cesare Marangio (docente di Epigrafia Romana presso l'Università di Lecce) e dopo la relativa premessa dell'autore, seguita da opportune note di carattere topografico e da un breve profilo dei personaggi cui si riferisce la narrazione, presenta quattordici capitoli che ci riportano mediante le suggestive descrizioni e l'avvincente svolgersi degli eventi ad un'epoca eroica della civiltà messapica.