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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 21 febbraio 2013

Parole sante

Un'idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante e furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss nordisti, di pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.

Siamo così ridotti male che secondo alcuni maestri della comunicazione basterebbe una telefonata per prendere voti ... fosse almeno del candidato o meglio ancora del dottore... quello dei pacchi della sera, molto ma molto più popolare agli elettori che votano più con la pancia che con la testa.