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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 30 marzo 2013

Processione dei Misteri









Oggi, a Ceglie Messapica, è rimasta superstite solamente la processione dei Misteri che si snoda partendo dalla stupefacente chiesa tardobarocca di San Domenico. Essi riproducono, nel proprio sostanziale equilibrio plastico, nella scarnita essenzialità della sagoma, gli istanti salienti della passione del Figlio dell'Uomo: Cristo nell'orto; alla colonna; alla "loggia" o con la " canna" ; sotto la croce; crocifisso; morto nella bara: prerogativa pressoché esclusiva, questo Mistero, della famiglia degli Allegretti Cenci che, per l'intermediazione del suo esponente più pirotecnico, don Gaetano, che pagava i portatori per condurlo in processione, riusciva ad aggiudicarsi la statua in ciascun anno e ad esercitare su di essa una sorta di jus patronatus di fatto.
È la Vergine Addolorata, la sconvolta matrona che, finalmente, dopo affannate ricerche, è stata in grado di ritrovare il Figlio Gesù e lo mostra, quasi, al popolo che piange con Lei e per Lei, madre di tutte le madri sulla infame sorte riservata al celeste Innocente, che chiude la dolente fila; che viene per ultima -seguita solo dalle Autorità e dal concerto bandistico cittadino, impegnato nell'esecuzione del brano Stava Maria dolente del compositore di Ceglie Vincenzo Chirico-, avviluppata nelle assolute gramaglie rabescate con fiorami e con bordure dorati, ...
Estratto da  MISERERE NOSTRI, DOMINE MISERERE NOSTRI. FORME PARALITURGICHE PENITENZIALI DELLA SETTIMANA SANTA NEL SALENTO BRINDISINO di Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti