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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 25 aprile 2013

25 aprile



Si senti investito – nor death itself would have been divestiture – in nome dell'autentico popolo d'Italia, ad opporsi in ogni modo al fascismo, a giudicare ed eseguire, a decidere militarmente e civilmente. Era inebriante tanta somma di potere, ma infinitamente piú inebriante la coscienza dell'uso legittimo che ne avrebbe fatto". 
(da Il partigiano Johnny, Beppe Fenoglio)


25 aprile, cari bambini vi racconto di una donna che ha fatto la Resistenza
di Laura Cleri | 25 aprile 2013

Carissimi bambini che frequentate la quinta elementare, ai miei tempi alle elementari ci davano un’infarinatura di Storia: dalla nascita dell’universo fino alla nostra storia recente.
Ora non è più così, voi quest’anno arriverete a studiare solo fino all’Impero Romano. Dipenderà dalla sensibilità della vostra maestra eventualmente farvi sapere perché oggi, 25  Aprile, siete a casa da scuola. Anni fa, grazie al mio lavoro (sono un’attrice di teatro) ho avuto la fortuna di conoscere Laura Seghettini, che oggi ha 91 anni.
L’occasione è stata la presentazione del suo libro “Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione”. L’ha scritto quando aveva più di ottant’anni perché voleva raccontare la sua esperienza nella Resistenza.
Liberazione, Lotta, Donna, Resistenza.
Prese una per una, queste parole sono semplici, ma se le mettiamo tutte insieme il discorso si complica e allora bisogna spiegarlo.
Tanti anni fa, il 25 Aprile del 1945, l’Italia è stata liberata dall’oppressione nazi-fascista, sotto cui si trovava da tantissimo tempo. Uomini e donne che credevano nella libertà hanno combattuto e in molti casi hanno perso la vita o sono stati feriti. Hanno fatto la Resistenza e si chiamavano partigiani. Altri popoli ci hanno aiutato perché l’oppressione non riguardava solo l’Italia ma anche altre nazioni e continenti. Il 25 Aprile ha significato per l’Italia la fine della seconda guerra mondiale. Per questo, oggi, il 25 Aprile è la festa della Liberazione ed è una data molto importante.

La Resistenza di zio Minguccio

Posted on 25 aprile 2013 by Giuseppe Vitale

Le prime cose che ho saputo dell’antifascismo e della Resistenza, che si celebra oggi, me le raccontava mia nonna Mimina che, prima di sposarsi a Oria, da giovane aveva vissuto e lavorato a Ceglie Messapico, dove era nata. Qui aveva lavorato prima come bracciante e poi nella cooperativa costituita, tra gli altri, da suo fratello Minguccio. Mi parlava ogni tanto di questo suo fratello, Domenico (detto Minguccio) Della Rosa, che è tra gli antifascisti di Ceglie. Teneva la sua fotografia insieme a quelli della madre e di altre persone che non c’erano più. E raccontava di lui che svolgeva il lavoro di calzolaio e che era uno degli attivisti del partito comunista, clandestino durante il periodo fascista. A Ceglie, poi, le cellule comuniste erano molto combattive. Da sempre appassionato di politica zio Minguccio partecipava con vivacità alle sorti del nostro paese.  Faceva parte del direttivo del partito comunista ricostituito da Rocco Spina. Gli venne affidato il compito della diffusione del materiale di propaganda. Non era facile. I fascisti, sotto la direzione di Achille Starace, si organizzarono nella forma tipica dello squadrismo al soldo degli agrari. Proprio a Ceglie il 22 maggio del 1920 l’agrario Luigi Urgesi incontrò nella piazza principale Rocco Spina e lo bastonò davanti a tutti. Questo per dire dell’arroganza e dell’efferatezza dei fascisti al potere. Nel giugno dello stesso anno durante una manifestazione a Brindisi ci furono 3 morti tra i manifestanti socialisti per mano degli squadristi fascisti.
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