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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 20 luglio 2013

La Educacion Prohibida


Sabato 20 Luglio ore 21,30
SCUOLA – L’EDUCAZIONE PROIBITA.
MasseriaLoJazzo - Ceglie Messápica


L’educazione odierna è per lo più volta al controllo sociale, non alla piena crescita degli individui come membri attivi di una società. Il meraviglioso documentario “La Educacion Prohibida” (4 milioni di download in un mese) ci spiega il perché e il percome. Segue discussione con operatori del settore scolastico pubblico e privato.

 Educaciòn Prohibida: il documentario sulla scuola pubblica che divide
Oltre 4 milioni di download in sei mesi per il documentario “La Educaciòn Prohibida” del ventiquattrenne argentino Doin Campos. Una laurea in Produzione Radio e Televisione (iser) alla Scuola di Comunicazione di Buenos Aires, 704 cofinanziatori per un budget di circa cinquantamila euro per realizzare una pellicola totalmente gratuita e liberamente fruibile della durata di 145 minuti. L’obiettivo? Tentare di evidenziare tutti i mali dell’istruzione pubblica made in Occidente.

“A tutti i bambini e i giovani che vogliono crescere in libertà”. Questa è la dedica del film che appare prima ancora che la voce narrante inizi a raccontare il mito della caverna di Platone. Gli uomini, legati all’interno di una caverna devono guardare tutto il giorno le ombre proiettate da alcune sagome che passano ciclicamente davanti a un focolare. Tra questi, un individuo, più scaltro degli altri, riesce a liberarsi e scappa per osservare la realtà.

Campos usa il mito come incipit alla sua critica alla scuola pubblica. Una scuola che non tiene conto dei singoli individui, che uniforma le persone e le appiattisce con un obsoleto sistema di valutazione per ottenere un insegnamento vuoto, noioso e, tanto per ribadire, inutile.

La prima accusa è contro il sistema. Sistema di per sé incoerente perchè da un lato l’essere umano viene stimolato alla pace, alla felicità, alla cooperazione, all’uguaglianza, alla libertà e alla solidarietà mentre a scuola ciò che viene trasmesso è la concorrenza, la discriminazione, l’individualismo, il materialismo e la violenza emozionale. Una sorta di vaso di Pandora. La colpa non sembra risiedere nei professori che non nascono buoni o cattivi ma piuttosto vengono corrotti dal sistema in quanto tale. Non esiste più l’insegnamento in base alle esigenze del ragazzo o in vista dell’apprendimento in sè. L’unica cosa che sembra essere importante è il programma. Un piano di studi scelto dal sistema. Un elenco di studi da seguire, completare e del quale va verificato il corretto apprendimento.
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