COMUNICATO STAMPA
Ceglie Messapica
Foto Stefano Menga |
L'evento, ha visto protagoniste due professoresse
dell'Ateneo leccese: Rosanna Basso, Docente di Storia Contemporanea
presso la Facoltà
di Lingue e Letterature Straniere, e Carmela Massaro, Docente di Storia
Medievale presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia.
L'incontro era incentrato sulla inedita storia della
presenza femminile nell'area geostorica del
Salento (l'antica Provincia di Terra d'Otranto, le attuali Province di
Lecce, Brindisi e Taranto) e di un Salento raccontato in una prospettiva
inusuale ed inattesa.
Infatti, si è parlato di “scriventi” e non di “scrittrici” proprio per mettere
in risalto la scrittura di donne che non avevano alcuna ambizione letteraria e
che, invece, sono diventate preziose testimoni della storia delle donne nel
corso dei secoli.
Una delle parti più interessanti ha riguardato la storia di una donna vissuta a
cavallo della prima metà del '400: Anna Colonna, Principessa di Taranto,
Contessa di Lecce, Feudataria di Ceglie Messapica (allora denominata Ceglie de
Gualdo), nonché moglie di Giovanni Antonio Orsini del Balzo.
Ella, infatti, ricopre un importante ed inusuale ruolo
pubblico che le permetteva di gestire la “supplica”, canale privilegiato tra
sudditi e signore, strumento attraverso il quale il re o il principe concede
grazie, remissioni di pene, proroghe o riduzioni di pagamenti.
Ma il suo ruolo non si limita solo a quello: durante le
assenze del marito si occupa anche di questioni di governo, tant'è che alla
morte di quest'ultimo, anziché essere incorporato nel demanio regio, così come
fecero le altre comunità del principato, il feudo di Ceglie Messapica chiede di
rimanere sotto il dominio della vedova, sottolineando il buongoverno degli anni
passati.
L'excursus storico fatto durante la serata, ha visto la proiezione di un video
in cui sono state mostrate scritture di donne del sud, che hanno testimoniato
l'alfabetizzazione e i vari gradi di accesso alla cultura e all'istruzione in
diversi ambiti: clericali, aristocratici e borghesi.
La serata si è conclusa con uno sguardo sulla toponomastica cegliese: su 468
strade, 251 sono intitolate ad uomini, mentre solo 15 sono intitolate a donne.