di Vincenzo Gasparro
Fonte
Alla vigilia i primi corridori
tastano le difficoltà della corsa e il paese comincia a punteggiarsi di colori
accesi e di sudore e a esplodere in un caleidoscopico tripudio di magliette
colorate, di grida e passo di voce per scampare pericoli e s’odono fruscìi di
gomme sull’asfalto e sulle chianche. E’ allora che cominciano i sogni di
vittoria o di piazzamento. Il ciclismo è uno sport che non ammette repliche e
il traguardo lo taglia per primo chi è stato più tenace, più tatticamente
intelligente e più forte di tutti. Il risultato è accettato senzadrammi e
polemiche dagli sconfitti. La Coppa Messapica è un rito antico che puntualmente
ogni anno chiudela stagione delle feste e della caluraestiva. Ogni anno si
rinnovano le speranze e, un tempo, finita la corsa tutti si trasferivano in
campagna per godere gli ultimi bagliori dell’estate aspettando l’incipiente
autunno annunciato dai venti e dalla frescura delle sere d’agosto e dalle
piogge straripanti di settembre. La corsa rinnova il rito che chiude i festeggiamenti
in onore di S. Rocco. Rimane un mistero positivo la tenacia e la passione degli
organizzatori che da mezzo secolo ripropongono questo classico appuntamento del
ciclismo dilettantistico nazionale. Ma oltre alla passione, forse, c’è il
richia
mo ad un ancestrale archetipo della nostra cultura contadina che testardamente da millenni ha spietrato una terra avara e amara fino a farne una tavola per il nostro pane quotidiano e che oggi si celebra nell’eccellenza della nostra gastronomia. Anche il ciclismo è fatto di tenacia e sudore e come i nostri concittadini vanno migranti per il mondo, così anche i ciclisti emigrano in cerca di gloria e di riscatto e ogni anno ritornano e ripartono quando si spengono i fuochi di S. Rocco. La corsa si chiude in un lampo e ci rimane l’amarezza della fine, ma il rimpianto s’addolcisce sapendo che l’anno prossimo vedremo sciamare il serpente della tavolozza dei colori più belli e le braccia alzate del vincitore che idealmente abbraccia la chiesa del Santo. Finché la Coppa Messapica vivrà significherà che la nostra comunità tiene viva una tradizione, uno spazio di bellezza e di felicità.
mo ad un ancestrale archetipo della nostra cultura contadina che testardamente da millenni ha spietrato una terra avara e amara fino a farne una tavola per il nostro pane quotidiano e che oggi si celebra nell’eccellenza della nostra gastronomia. Anche il ciclismo è fatto di tenacia e sudore e come i nostri concittadini vanno migranti per il mondo, così anche i ciclisti emigrano in cerca di gloria e di riscatto e ogni anno ritornano e ripartono quando si spengono i fuochi di S. Rocco. La corsa si chiude in un lampo e ci rimane l’amarezza della fine, ma il rimpianto s’addolcisce sapendo che l’anno prossimo vedremo sciamare il serpente della tavolozza dei colori più belli e le braccia alzate del vincitore che idealmente abbraccia la chiesa del Santo. Finché la Coppa Messapica vivrà significherà che la nostra comunità tiene viva una tradizione, uno spazio di bellezza e di felicità.
Diceva Calvino che l’inferno è
quello che è in mezzo a noi e che insieme costruiamo. All’inferno quotidiano
possiamo sfuggire in due modi: o accettandolo facendone parte senza più
riconoscerlo oppure sforzandoci di trovare nel nostro inferno quotidiano ciò
che non è inferno dandogli spazio facendolo durare. La Coppa Messapica è
uno di queste spazi da conservare e da far durare.
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PROGRAMMA DELLA CORSA
CEGLIE MESSAPICA:- verifica licenze dalle ore 08.30 alle ore 12.00 in Piazza Plebiscito.
- riunione tecnica con la Direzione Corsa, la Giuria, i Direttori Sportivi ed il rappresentante della S.T. alle ore 12.30 presso i locali dell’organizzazione di Piazza Plebiscito.
- ritrovo di partenza ore 13.30 in Piazza Plebiscito.
- partenza ufficiosa ore 13.45 in Piazza Plebiscito,
- TRASFERIMENTO: Piazza Plebiscito, Via Dante, Via Umberto I, Via Roma, Largo Amendola, Via San Vito ex SS 581
- PARTENZA UFFICIALE: ore 14,00 Via San Vito ex SS 581 – altezza Ospedale San Raffaele proseguimento direzione San Michele Salentino.
PERCORSO: Partenza ed arrivo in Ceglie Messapica.
Circuito extraurbano: CEGLIE MESSAPICA, SP (ex SS581) direzione San Michele Salentino ex SS 581 per SP 29, OSTUNI, , SP 17 per Casalini (Cisternino), SP 17 per CISTERNINO, SP 9 per ex SS 16, ex SS 16 Pezze di Greco, ex SS 16, FASANO, SS 172 per la SP 1 dir per Canale di Pirro (La Selva), SP 1 per Correggia, SP 77 per San Marco (Locorotondo), SP 162, LOCOROTONDO, ex SS 581 per MARTINA FRANCA, ex SS 581, CEGLIE MESSAPICA
Circuito urbano di CEGLIE MESSAPICA.
- previsto tra le 16.00 e le 17.00 – proveniente da Martina Franca ex SS581, via Pasquale Gatti, Largo Amendola, Via Umberto I, Via Dante, Piazza Plebiscito, corso Garibaldi, Piazza San Antonio, Via San Rocco..
CIRCUITO CITTADINO: 16,00 e le ore 18,30 Largo San Rocco, Via Martina, Via Petracca, Largo De Gasperi, Via San Lorenzo, Via Fedele Grande, Tratturo Cappelle, Via Villa Castelli, Via A. Moro, Largo Don Minzoni, Via Sant’Aurelia, Via Francavilla, Largo Amendola (lato scuole elementari), Via Roma, Via Umberto I°, Via Dante, Piazza Plebiscito, Corso Garibaldi, Via San Rocco da percorrere n. 6 volte.
Percorso di Km. 129.230
ARRIVO PREVISTO tra le 17.00 e le 18.00 in Largo San Rocco.