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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 25 luglio 2015

Elogio di S. Gioacchino e una proposta

MEDITAZIONE
ELOGIO DI SAN GIOACCHINO
Anche quest'anno sarà solennemente celebrata la festa di sant'Anna, madre di Maria.Il culto della Santa ha preso il sopravvento su quello di Gioacchino,suo marito. Nella devozione religiosa popolare il 26 luglio le donne accendono una candela per ricordare sant'Anna protettrice delle partorienti. Fino a pochi anni fa davanti alla Chiesa Matrice o a San Gioacchino il sagrestano con la bancarella delle candele invitava:" Accattate a cannele a mamma sant'Anne !":
Eppure in questo giorno si ricorda anche un pastore famoso per la sua ricchezza e la sua generosità. Di lui e della consorte parlano diffusamente solo alcuni Vangeli Apocrifi e anche le "Storie delle dodici tribù d'Israele". Richiamo solo il "Vangelo dello pseudo-Matteo" che gli specialisti fanno risalire al VII-VIII e che probabilmente fu composto in qualche ambiente monastico europeo: "In quei giorni c'era a Gerusalemme un uomo della tribù di Giuda che si chiamava Gioacchino. Costui faceva il pastore delle sue pecore e semplicemente rispettava Dio,senza altra preoccupazione oltre il suo gregge, dal quale ricavava di che sostenere tutti i timorati di Dio,offrendo elargizioni doppie a quelli che si dedicavano alla venerazione di Dio e allo studio sacro e semplici a coloro che li servivano.Degli agnelli, dei capretti, della lana e di ogni cosa che possedeva faceva tre parti: una la dava alle vedove,agli orfani,ai pellegrini e ai poveri; un'altra a quelli che si dedicavano al culto divino; la terza la teneva per sé e per tutta la sua casa".
In questi nostri tristi giorni di odio religioso e di razzismo nella nostra opulenta Italia c'è chi propone di respingere in mare o di bombardare deboli e indifesi in nome del nostro egoismo, eppure tutti ci professiamo cristiani. Chissà che penserebbe di noi e del nostro egoismo san Gioacchino. Per un giorno almeno onoriamo sant'Anna,ma non dimentichiamo san Gioacchino, la sua umiltà e la sua generosità per i più poveri e indifesi. Non dimentichiamo i pellegrini che vivono in mezzo a noi, anche se hanno un colore diverso dal nostro o parlano un'altra lingua. Al parroco don Lorenzo Elia mi permetto di suggerire che per l'anno venturo le due statue possano essere portate in processione insieme. In fondo dietro a ogni grande uomo, c'è sempre una grande donna. Così almeno si dice. Di questa proposta se ne potrebbe fare carico l' assessora alle attività culturali Mariangela Leporale e sarebbe un bel recupero della tradizione anche al fine dell' attrazione turistica della nostra cittadina.
Buona festa