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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 12 settembre 2015

Emilio Notte e il Secondo Futurismo

Un articolo di Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti in "affaritaliani.it"

Emilio Notte e il Secondo Futurismo 
Ceglie M. celebra la "Crocifissione"

Si torna a parlare di Emilio Notte, il pittore pugliese firmatario, nel 1917, con Lucio Venna del Manifesto del Secondo Futurismo, sulla Realtà geometrica. A suo nome articoli e saggi sulle riviste specializzate e  anche un Concorso nazionale di pittura, , la cui quarta edizione si è conclusa proprio nel suo paese natio  da poche settimane ed ha visto protagonisti sulla scena pittorica numerosi giovani artisti.

Il maestro Notte ha visto la luce a Ceglie Messapica, all’epoca in provincia di Lecce –la storica Terra d’Otranto-, il 30 gennaio del 1891.

Alla stregua  dei nostoi  della mitologia greca, che riconoscono nell’Odissea di Omero il proprio exemplum archetipico, patrimonio prezioso della civiltà e del pensiero dell’Occidente ellenico e latino e narrano del ritorno in patria degli eroi achei che, dopo dieci anni di sofferenze, combattimenti, imboscate,  tensioni, erano riusciti a piegare Troia,  il superbo Iliòn  , anche per il maestro futurista Emilio Notte, al termine del tragitto terreno si è profilata all’orizzonte ultimo della vita la sagoma, ognora agognata, spesso anelata, sempre cercata, mai dimenticata, pur tra mille traversie e difficili episodi di vita, della personale sua Itaca, che possiede l’aspetto fascinatore di un’antichissima città della Magna Graecia, la messapica Ceglie.

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