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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 7 gennaio 2016

Scuse


Scuse. Dovete fare delle scuse, non importa come, non importa quando (basta che non la tirate per le lunghe) all'intera cittadina, quella che vi riteneva all'altezza di amministrare e quelli che la pensavano diametralmente in maniera opposta che per il destino dei dettagli, si trova ad essere uguale uguale a tutti gli altri. Continuare ad amministrare a casaccio, pensarla e agire tutti quanti poi allo stesso modo mischiando i ruoli governo-opposizione, controllore e controllato, dando a credere che la politica sia questa e che la democrazia sia questa ha dell'increscioso e dell'incredibile.
Chiedere scusa non è facile mi rendo conto, soprattutto per fantomatici politici senza carisma e senza arte ne parte visti i continui cambiamenti di idee e partiti, ma un vero politico sa che quando sbaglia deve riparare e in fretta con l'atteggiamento più consono, con il cuore in mano non trattando i cittadini come idioti a cui raccontare storie o barzellete per l'occasione.
Chiedere scusa è da uomini maturi, seri, un
po' come il chiedere perdono o impegnarsi in una dichiarazione d'amore, dove non è permesso prendere in giro, sgarrare o usare il solito giro di parole convenienti come se nulla fosse accaduto. Chi chiede scusa è un uomo politico serio che quando sbaglia ripara non prendendo ulteriormente in giro i cittadini, altrimenti, come diceva Sciascia, siamo di fronte a uomini quaquaraquà. E francamente aver fatto pagare anche la multa a noi cittadini bollando la comunità come gente impreparata ad affrontare la corruzione, beh qualcosa di vero c'è ma non appartiene a tutti ma molto agli amministratori pubblici. Non so se questo può essere l'impegno vostro di fine anno, magari di inizio confezionando una bella conferenza stampa dove invitate tutti come se fosse un pranzo alla scuola di cucina internazionale gratis per tutti o quasi. Ma non una parola di più non promesse del tipo -andremo tutti i consiglieri sinistra destra centro senzapartito in ginocchio a Santiago di Compostela o in mutande a Medjogure, no...dovete dire o anche solo balbettare " cittadini scusate per la nostra poco diligenza". Forse , visto il periodo, qualcuno si sentirà di accettarle di buon grado ma guardandovi negli occhi, altri li dovrete convincere ma fatelo e presto. Ricordate, niente di trascendentale, niente da copiaincolla, solo una parola ma detta con garbo e col cuore in mano "scusate". Solo questo, scusate.