Lunedì 26 giugno alle ore 19.30 presso il castello Ducale, presentazione del libro "Filosofàndo - Siamo tutti saggi" di Vincenzo Saponaro a cura dell'associazione "MittAffett". Relazionerà la giornalista Agata Scarafilo, seguirà un intervento musicale de "La Gitane".
“Filosofàndo” è una carrellata di questioni quotidianamente filosofiche. È scritto da giovani, per giovani e con i giovani. Pretende di bussare alle vostre case e di essere sfogliato. Composto di dieci capitoli, tenta di aprire altrettante finestre sul mondo e sul lettore stesso. Spazia da argomenti come la felicità o la poesia, ad argomenti come il sacro ed il profano, tutto tenuto ben stretto da una riscoperta etimologia del concetto di Amore. L’insieme è sporcato a macchie di leopardo da aneddoti biografici dell’autore ed avvalorato da una leggerissima patina filosofica che riveste la totalità. Siate disposti a chiacchierare con questo saggio e ne trarrete benefici, oppure no; ma certamente qualcosa in voi si muoverà.
Introduzione
Caro lettore, fermati a leggere questa introduzione. Te lo chiedo
perché io stesso, spesso, tendo a saltare le introduzioni nella lettura
di un testo, perché accade che non ne siano altro che un breve riassunto.
Ma questa no. La mia introduzione vuole essere di scopo
pratico.
Si cercherà con questo testo di filosofare insieme su temi molto
quotidiani e ammaccati da varie considerazioni, danzando in maniera
molto semplice tra le varie questioni filosofiche che ruotano
intorno a questo tema. Ho cercato di fornirti note molto semplici,
così che tu abbia un’elementare base anche su aspetti non propri
della tua vita quotidiana. Abbandona tutto ciò che conosci sulle
tematiche che ti imbatterai ad affrontare, dimentica tutto. Ti chiedo
questo perché si rischia con il tempo di stravolgere il significato
del termine e avere considerazioni diverse su stesse tematiche. Non
che questo sia un problema, la varietà di considerazioni ci offre
uno spettro più ampio su un tema, ma ci fa chiamare con un nome
sbagliato qualcosa alla quale noi diamo quel significato. Ti
consiglio quindi di scrivere, dove preferisci, anche su queste pagine
prima di ogni capitolo la concezione che hai di quel tema. Il primo
capitolo parlerà dell’amore, tu scrivi ciò che è per te l’amore. Fatto
questo, dimentica tutto quello che sai, liberati da ciò che ti vincola
a esso e al suo significato mettiti in una predisposizione di ascolto,
tieni con te una matita, un evidenziatore, dei segnalibri colorati,
non aver paura di rovinare questo libro nella sua struttura, violentalo,
odialo, piegane le pagine, a me può far solo piacere, perché potresti
anche strappare una pagina ma quel che scrivo ormai lo hai
letto e resterà nella tua testa. Tieni a portata di mano questo libro,
leggilo tutto di un fiato, scarabocchiaci sopra, e se alcune cose non
le dovessi accettare, arrabbiati pure, questo libro non è scritto per
accontentare nessuno. È scritto per te. Alla fine di ogni capitolo invito
a fermarti e a riflettere così da poterti domandare cosa sia ora
quel tema per te, scrivi la tua considerazione dopo la lettura del capitolo.
Se ciò che scriverai sarà mutato, sarò riuscito nel mio intento,
se non dovesse variare, sarai più forte nelle nostre tesi. Questo
testo non ha la pretesa filosofica di dare qualcosa di nuovo, anzi, ti
dico con le parole di un filosofo a me caro: «Benché io non sia un
filosofo, mi vedo costretto ad arrischiare una piccola riflessione filosofica,
che ti prego non tanto di criticare quanto di prendere ad
notam.»; con la stessa intenzione di Kierkegaard, anche io mi pongo
nei tuoi confronti. Posso introdurti alla lettura di questo testo
spiegando cosa c’è dietro a un titolo così semplice. Con il titolo,
Filosofàndo, mi piace evidenziare tre punti: il primo, come ben si
intuisce, che questo sia un testo con matrice e a scopo filosofico; il
secondo, il gerundio del termine sta a indicare il mio attuale stato
di studente in Filosofia; il terzo, a me più caro, il “sofà”, sia questa
una filosofia semplice, colloquiale, da leggere comodo sul sofà di
casa propria.
Caro, buona lettura.
Caro lettore, fermati a leggere questa introduzione. Te lo chiedo
perché io stesso, spesso, tendo a saltare le introduzioni nella lettura
di un testo, perché accade che non ne siano altro che un breve riassunto.
Ma questa no. La mia introduzione vuole essere di scopo
pratico.
Si cercherà con questo testo di filosofare insieme su temi molto
quotidiani e ammaccati da varie considerazioni, danzando in maniera
molto semplice tra le varie questioni filosofiche che ruotano
intorno a questo tema. Ho cercato di fornirti note molto semplici,
così che tu abbia un’elementare base anche su aspetti non propri
della tua vita quotidiana. Abbandona tutto ciò che conosci sulle
tematiche che ti imbatterai ad affrontare, dimentica tutto. Ti chiedo
questo perché si rischia con il tempo di stravolgere il significato
del termine e avere considerazioni diverse su stesse tematiche. Non
che questo sia un problema, la varietà di considerazioni ci offre
uno spettro più ampio su un tema, ma ci fa chiamare con un nome
sbagliato qualcosa alla quale noi diamo quel significato. Ti
consiglio quindi di scrivere, dove preferisci, anche su queste pagine
prima di ogni capitolo la concezione che hai di quel tema. Il primo
capitolo parlerà dell’amore, tu scrivi ciò che è per te l’amore. Fatto
questo, dimentica tutto quello che sai, liberati da ciò che ti vincola
a esso e al suo significato mettiti in una predisposizione di ascolto,
tieni con te una matita, un evidenziatore, dei segnalibri colorati,
non aver paura di rovinare questo libro nella sua struttura, violentalo,
odialo, piegane le pagine, a me può far solo piacere, perché potresti
anche strappare una pagina ma quel che scrivo ormai lo hai
letto e resterà nella tua testa. Tieni a portata di mano questo libro,
leggilo tutto di un fiato, scarabocchiaci sopra, e se alcune cose non
le dovessi accettare, arrabbiati pure, questo libro non è scritto per
accontentare nessuno. È scritto per te. Alla fine di ogni capitolo invito
a fermarti e a riflettere così da poterti domandare cosa sia ora
quel tema per te, scrivi la tua considerazione dopo la lettura del capitolo.
Se ciò che scriverai sarà mutato, sarò riuscito nel mio intento,
se non dovesse variare, sarai più forte nelle nostre tesi. Questo
testo non ha la pretesa filosofica di dare qualcosa di nuovo, anzi, ti
dico con le parole di un filosofo a me caro: «Benché io non sia un
filosofo, mi vedo costretto ad arrischiare una piccola riflessione filosofica,
che ti prego non tanto di criticare quanto di prendere ad
notam.»; con la stessa intenzione di Kierkegaard, anche io mi pongo
nei tuoi confronti. Posso introdurti alla lettura di questo testo
spiegando cosa c’è dietro a un titolo così semplice. Con il titolo,
Filosofàndo, mi piace evidenziare tre punti: il primo, come ben si
intuisce, che questo sia un testo con matrice e a scopo filosofico; il
secondo, il gerundio del termine sta a indicare il mio attuale stato
di studente in Filosofia; il terzo, a me più caro, il “sofà”, sia questa
una filosofia semplice, colloquiale, da leggere comodo sul sofà di
casa propria.
Caro, buona lettura.