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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 8 marzo 2018

Giornata delle donna

Su proposta della Commissione Pari Opportunità del Comune di Ceglie Messapica sono state variate la denominazione di due strade: Vico I° e Vico II° Sant’Anna in rispettivamente Via Isabella Ricci e Via Salvatore Morelli.
In occasione della giornata della donna venerdì 9 marzo saranno inaugurate le due strade alle ore 10.30 e alle 11.00 nel castello ducale saranno ricordate le due personalità con un intervento dell'avv. Augusto Conte e della prof. Maria Carla Maggiore. Introduce e modera Gabriella Rodio presidente Commissione Pari Opportunità.
Inoltre, è previsto un omaggio a  Rita Santoro Mastantuono con la declamazione di poesie e consegna di un riconoscimento di merito alla poetessa cegliese.

Isabella Ricci, nata a Ceglie Messapica il 13/04/1919 e deceduta il 09/04/2000, prima donna medico in provincia di Brindisi, laureatasi a Bari giovanissima.
Salvatore Morelli, nato a Carovigno il 01/05/1824 e deceduto a Pozzuoli il 22/10/1880, antesignano dell’emancipazione femminile.

BIOGRAFIA Isabella Ricci
Il primo medico donna a Ceglie è stata, la dott.ssa Isabella Ricci, nata il 13 aprile del 1919. Laureatasi il 24 novembre del 1946 a Bari giovanissima, probabilmente fu il primo medico donna in provincia insieme ad una ragazza di Ostuni.
I parenti sostengono che fu la prima in Puglia a prendere la patente. Ha esercitato la sua professione in ospedale tanti anni come chirurgo ed ha avuto sempre il numero massimo di pazienti in cura con la mutua.- È morta il 9 aprile del 2000.

BIOGRAFIA Salvatore Morelli
Fu deputato nel collegio di Sessa Aurunca per quattro legislature, dal 1867 al 1880. Nel 1867 presentò, primo in Europa, un progetto di legge dal titolo "Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordando alla donna i diritti civili e politici" per la parità della donna con l'uomo, forte risposta al Codice civile italiano del 1865, che sottometteva la donna all'autorizzazione maritale, facendone una minorenne a vita. Negli anni 1874-1875 propose un nuovo diritto di famiglia, con cento anni di anticipo rispetto a quello approvato solo nel 1975, che prevedeva l'eguaglianza dei coniugi nel matrimonio, ma anche il doppio cognome, i diritti dei figli illegittimi e il divorzio. Nel 1875 presentò, con un apposito disegno di legge, la richiesta del diritto di voto per le donne.