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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 24 agosto 2018

300 m3 circa: Entropia


ENTROPIA
Mostra personale di Silvia Monacelli
PERFORMANCE MUSICALE
Valentina Palmisano
Giovedì 30 agosto 2018 ore 19.30
Castello Ducale Ceglie Messapica

L'evento vedrà in mostra la personale d'arte di Silvia Monacelli, a cura di Francesca Arpino. Durante la serata Maria Valentina Palmisano eseguirà al pianoforte musiche di:
Philp Glass; György Ligeti; John Cage; Arvo Pärt e John Adams.
Concerto a cura di Mauro Francioso.

ENTROPIA
"Il passaggio del tempo modifica inevitabilmente l'essere."
Tale pensiero rivela la natura profondamente personale delle opere di Silvia Monacelli. In esse infatti la materia assume valori simbolici e incarna l'intrico di invasioni e mutamenti che l'animo umano subisce nel tempo: è una storia che parla dell'artista ed al contempo parla di ciascuno di noi. 
E se la materia diviene linguaggio, in Entropia l'artista si racconta in maniera intima, scegliendo di opera in opera quale parte di sè esporre. La legge della termodinamica, cui fa riferimento il titolo, stabilisce che l'energia termica, all'interno di un sistema, passi da un corpo caldo ad uno meno caldo. Metaforicamente alla stessa maniera, avviene che l'artista trasmetta all'osservatore le proprie energie, derivate da esperienze personali.
Ed è così che risulta possibile seguire il percorso di scoperta che, partendo dai Tronchi e proseguendo con i Plichi, giunge alla tappa finale delle Mappe; in ciò che viene mostrato nulla è lasciato al caso. 
I Tronchi, caratterizzati da pura materia e forte presenza spaziale, rimandano al mondo della natura. Essi risultano essere testimonianze ontologiche dell'animo umano, sufficiente a sè stesso e non disposto all'interazione con l'esterno.
I Plichi costituiscono il grado intermedio di conoscenza dell' "altro da sè". In essi infatti è possibile intravedere, attraverso le trame dei fogli, gli accadimenti del vissuto umano, che però risultano celati dalla sovrapposizione degli stessi.
Tale sovrapposizione viene parzialmente annullata nelle Mappe. In esse è quasi possibile ricostruire il tessuto di istinti e pulsioni più intimi, anche se la piena conoscenza è tutt'ora negata. 
Il fil rouge dei tre momenti conoscitivi è rappresentato dalle cromie. L'artista infatti utilizza quattro tinture organiche ottenute dalla lavorazione di vino rosso, curcuma, fagioli neri e tè e che simbolicamente rimandano ai quattro elementi naturali: aria, acqua, terra e fuoco. I Tronchi e i fogli dei Plichi e delle Mappe, infusi in tali tinture deperibili, risultano quindi essere esposti ai mutamenti del tempo. Quest'ultimo dunque è l'agente principale nella vita così come nell'opera. Monacelli ne è consapevole, accetta il rapporto di causa-effetto degli eventi, ma sceglie di sfidare comunque la sorte: il colore muterà ma l'artista non smetterà mai di ricercare la giusta cromia. Ancora una volta l'oggetto d'arte si fa portavoce di vita.
SILVIA MONACELLI
Nasce a Matera nel 1990 e consegue la Laurea Specialistica in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bari.
I primi anni accademici dell'artista sono caratterizzati dalla produzione di opere pittoriche figurative. Le dinamiche delle interazioni umane sono i soggetti privilegiati. Tuttavia la necessità di un più profondo rapporto con la materia si evince già da queste prime prove: la pittura è infatti scarna e secca, gestuale più che tonale. 
L'incontro con il Maestro Giuseppe Negro incoraggia Monacelli alla sperimentazione. Le tecniche tradizionali vengono abbandonate: carta, legno e materiali organici sono sostituiti alla tela. La figura scompare e diafane superfici di pigmenti naturali si alternano alle secche venature del legno. La sintesi più estrema è avvenuta, l'approdo all'arte concettuale è per l'artista inevitabile.
Partecipa negli anni a numerose mostre e concorsi a livello nazionale. Nel 2017 partecipa ad un'esposizione di acquerelli tenutasi a Mosca. Nello stesso anno viene selezionata per la residenza presso la Fondazione Sassi di Matera ed espone per l'occasione nella collettiva Luoghi per sottrazione.
(testi di Francesca Arpino)
MARIA VALENTINA PALMISANO
Comincia a studiare da bambina il pianoforte e si iscrive al Conservatorio "Nino Rota" di Monopoli, dove si diploma in Pianoforte. Successivamente frequenta varie masterclass con Maestri di fama internazionale, specializzandosi così in Pianoforte Solistico. Sin da piccola si è distinta vincendo diversi concorsi internazionali. Da quattro anni insegna pianoforte presso l'Associazione Casarmonica di Ceglie Messapica. Attualmente collabora con il coro "Portatore di gioia" della Casa Se Puede e con il Coro dell'Unitre di Ceglie Messapica.