IL CERCHIO DELLE FATE
Vittoria Defazio ci delizia con un altro racconto col suo ultimo "Il cerchio delle fate". Ormai la scrittrice cegliese è al suo quinto racconto e il suo stile e la sua dimensione estetica è ormai consolidata. Di recente per premiare la sua bravura gli ho voluto dedicare il saggio "Nei labirinti della mente" e da esso traggo spunto per mettere in rilievo alcune riflessioni su questo suo ultimo lavoro:
"Nel 2020 la mente creatrice della Defazio, si avventura in un'altra fiaba incantata: "Il cerchio delle fate". La sua mente sembra il punto originario del Big-Bang da cui si sprigiona un'energia su fasci di luce coloratissimi. Ancora una volta,in questo racconto, vuole venire a capo del mistero della vita e mi convinco sempre più dell'idea che tutta la sua opera è un inconscio religioso tentativo di spiegarne il mistero. La parola "sacro" non a caso è riservata al pane, rito sacro della vita. [...] D'altro canto la rappresentazione eucaristica non rappresenta simbolicamente questo rito antico, segno della continuità comunitaria della vita?[...] Nell'entropia dell'amore ritornano prepotenti le voci di dentro, ma nella parabola ascendente di molti eventi nefasti, il vero miracolo era sempre il sopravvento della vita e anche l'amore si trasforma e si rigenera in Agape e le nostre ossessioni ci aiutano a sopravvivere, mentre le fate si adoperano a tessere il loro cerchio d'amore. Così la fiaba raccontata volge, nonostante tutto, verso il lieto fine: - Le fate buone erano intervenute anche nel loro amore ed avevano consentito alla loro storia di rinascere nella perfezione di un cerchio, dove tra l'inizio e la fine c'è una soluzione di continuità che si nutre d'amore ininterrotto".
Il libro naturalmente ha altre piste di lettura che il lettore avrà modo di individuare e apprezzare: scenari di vita-morte che si capovolgono disperatamente e dalla morte nasce la vita che è il frutto dell'amore umano; l'illusorietà della vita che ci sballotta nel gioco dell'esistenza.; la simbiosi dell'essere umano con la propria terra.
Brava Vittoria e ad maiora. Ti aspettiamo per incantarci con un altro sogno e un'altra fiaba.
Vincenzo Gasparro