Bodini, traduttore di molte opere letterarie spagnole, dal 1946 al 1949 è in Spagna ed impara, attraverso le liriche di Lorca, “a scavare nell’incoscio collettivo del popolo iberico, a cogliere le «radici della terra e del sangue» ”. “In questo modo Bodini scopre le profonde affinità che legano il popolo spagnolo a quello salentino e meridionale in genere. Come Lorca nei ballerini gitani di flamenco, così egli riconosce anche nella sua gente la presenza del duende, cioè di un demone che abita nei più oscuri recessi dell’anima e che si manifesta all’improvviso, ad esempio, nei canti dei carrettieri e dei braccianti del Sud, nei quali sembra affiorare talvolta «una pena disperata di vivere, di avere un cuore e non saperne che fare» ”.
Citazioni da A. L. GIANNONE, Le scritture del testo – Salentini e non, Edizioni Milella, 2003, p. 64, 65.
LA SOLEA Vestidas con mantos negros piensa que el mundo es chiquito y el corazón es inmenso. Vestida con mantos negros. Piensa que el suspiro tierno y el grito, desaparecen en la corriente del viento. Vestida con mantos negros. Se dejó el balcón abietto y el alba por el balcón desembocó todo el ciclo. Ay yayayayay, que vestida con mantos negros! Federico Garcia Lorca, Poema del cante jondo | LA SOLEA Vestita di neri mantelli pensa che il mondo è piccolo e il cuore è immenso. Vestita di neri mantelli. Pensa che il sospiro tenero e il grido scompaiono nella corrente del vento. Vestita di neri mantelli. Lasciò aperto il balcone e all’alba dal balcone entrò tutto il cielo. Ah ahi, ahi, ahi, vestita di neri mantelli! |
“U cande d’u traeniere” (“Il canto del carrettiere”) di Pietro Gatti
Venite ad ascoltarlo domani sera.
Sabato 25 luglio
ore 21.00, piazza Plebiscito, Ceglie Messapica
Alto Salento Folkfest
Compagnia Mura di Flamenco Andaluso
Il cante jondo, il flamenco, il canto del carrettiere
Il programma della serata.
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