MUSICA
Francesco Mazzotta sul Corriere del Mezzogiorno sulla chiusura del CeglieJazz Open Festival.
La Puglia perde così uno dei suoi laboratori più prestigiosi
Muore il "Ceglie Open Festival"
Alla nuova amministrazione comunale non interessa
CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) - Evidentemente non sono state troppo convincenti le presenze in cinque anni di Wlliam Parker, Hamid Drake, Matthew Shipp e John Tchicai: quattro giganti dell'avanguardia musicale afro-americana che non hanno bisogno di molte presentazioni. E non devono essere stati sufficienti nemmeno gli speciali che la Rai, attraverso RadioTre Suite, ha dedicato alle edizioni 2006, 2007 e 2008. Così come non è bastato che ben tre dischi testimoniassero l'esperienza di un festival aperto alla sperimentazione con una serie dì progetti originali profondamente rappresentativi della scena mondiale jazzistica che si professa diretta discendente della stagione del free.
Insediatasi lo scorso aprile, la nuova amministrazione comunale dì Ceglie Messapica, adesso guidata da una giunta di centrodestra capeggiata dal neosindaco Luigi Caroli, ha deciso di non sostenere il «CeglieJazz Open Festival»: ad agosto avrebbe dovuto tenersi la sesta edizione. Dunque, niente più soldi alla manifestazione che in questi ultimi cinque anni era stata appoggiata dalla precedente amministrazione di centrosinistra diventando un nuovo punto di riferimento per gli appassionati del jazz più rappresentativo della scena radicale. Sino a qualche anno fa conosciuta soprattutto per ì suoi ristoranti e le sue prelibatezze gastronomiche, Ceglie Messapica è diventata nel giro di breve tempo una nuova isola musicale estiva in una regione nella quale ì festival storici sono pian piano scomparsi per ragioni da ricercarsi ogni volta nella sordità degli amministratori locali e in un disinteresse spesso figlio dell'incompetenza. La storia sì ripete. E ora, senza l'importante contributo del Comune, il «Cegliejazz Open Festival» rischia di non poter continuare a far fruttare -come aveva fatto sinora - l'eredità raccolta in parte dall'«Europa Jazz Festival» di Noci e dalle edizioni del «Talos Festival» di Ruvo di Puglia firmate da Pino Minafra, i festival pugliesi che prima di Ceglie erano riusciti a descrivere gli scenari più innovativi del jazz continentale e mondiale.
Alla fine hanno dovuto chiudere bottega a causa dei capricci del politico di turno, sempre fedele alle regole dello spoil system, di cui oggi è vittima l’ «Open Festival». Ma il suo fondatore e direttore artistico, Pierpaolo Faggiano - che cinque anni fa venne sostenuto con entusiasmo dall'allora sindaco Pietro Federico e dall’assessore Patrizio Suma, espressione di una giunta che aveva deciso di scommettere sulla modernità di un festival capace di esprimersi ad alti livelli progettuali sin dalla prima edizione - non intende fermarsi.
«Quest’estate - dice - saremo costretti a saltare un giro, ma cercheremo di riprendere il cammino dal prossimo anno con il sostegno dei privati e delle associazioni». Il festival si sgancia, dunque, dall'amministrazione, «ma senza traumi» assicura Faggiano, che ha anche avuto un colloquio con il neoassessore Angelo Palmisano. «Sapevo già come la pensava: a lui il festival non è mai piaciuto. E quando l'ho incontrato mi ha ribadito che considera le nostre proposte troppo difficili. Per cui adesso faranno direttamente loro una rassegna jazz meno impegnativa, che naturalmente sarà tutt'altra cosa rispetto all'Open».
Una scelta, quella della nuova amministrazione, che Faggiano dice di rispettare pienamente. Anche se il rammarico è forte. «Del resto i risultati li avevamo portati». Come dargli torto?
Francesco Mazzotta
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PITTURA
Inaugurazione giovedì 10 giugno ore 19,30 presso la Fabbrica di Nichi della personale del pittore Giovanni Caliandro.
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MUSICA II
Fasano Jazz 2010