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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 30 luglio 2012

Il ritratto della Contessa


 Ore 21.00 Castello Ducale
Ceglie Messapica
 “Il Ritratto della Contessa”
  Serata Cinematografica
  a cura dell'Ass.ne “Il Sud in Movimento”


Un film che ha riscosso grande successo in tutte le serate di proiezione, dove i protagonisti sono ragazzi e non solo, che si sono avvicinati alla recitazione teatrale grazie all'Associazione Sud Theatri, e che oggi sono "Attori" con tanta passione e dedizione, e con la loro semplicità riescono ad emozionare un pubblico di ogni età.
 Per festeggiare i primi 5 anni del Laboratorio Teatrale “Il Sud in Movimento” l’Associazione Sud Theatri e il Comune di Carovigno, con il patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo della Regione Puglia, presentano il film “Il Ritratto della Contessa” di Giuseppe Convertini e Diana Fantinuoli.
 Dopo l’allestimento di sei spettacoli teatrali – “Terra Nera”, “Spettri di Famiglia”, “Nannaruenkulu”, “Sante”, “Vanity Biancaneve” e “Dancing Italiano” – Giuseppe Convertini e gli attori di “Il Sud in Movimento” propongono un nuovo linguaggio, questa volta, cinematografico.
 Il punto di partenza è sempre lo stesso: Carovigno e i suoi abitanti nella loro rappresentazione più realistica. Infatti il dialetto e l’espressività corporea tipica degli abitanti del territorio sono dominanti lungo tutte le scene che, come siamo stati abituati negli spettacoli precedenti, guideranno lo spettatore attraverso le emozioni: dalla scena allegra e spensierata, a quella nettamente comica, a quella commovente e catartica.
 Nel film, della durata di 60 minuti, Giuseppe Convertini, ancora una volta, si è avvalso di attori non professionisti che garantiscono quel tocco di spontaneità e realismo in una storia tra il presente, il mistero e la memoria storica.
 “Il Ritratto della Contessa” parla della Carovigno di oggi, tra pettegolezzi, bravate e voglia di riscatto partendo da un quadro e da una donna, la Contessa Schlippenbach, il cui spirito anima ogni angolo del castello, ma anche la memoria storica del paese.
 Una compagnia di giovani attori di Carovigno, è in procinto di riallestire uno spettacolo di repertorio, nel salone principale del Castello.
 Due tipi maldestri colgono l’occasione per rubare l’attrezzatura tecnica e l’amplificazione audio/video che la compagnia ha noleggiato per le giornate di replica.
 Il furto avviene proprio la notte in cui alcuni ragazzi della compagnia hanno deciso di dormire nel castello per fare la guardia all’attrezzatura.
 Si è sparsa la voce che lo spirito della Contessa Schlippenbach, morta 70 anni fa, vaghi per le 100 stanze del maniero.
 L’equivoco è inevitabile e dopo un susseguirsi di mosse e contromosse dei personaggi la Contessa finalmente potrà liberarsi dalle catene che la legano a questo mondo.
 Nella Carovigno del secolo XXI riscopriamo una donna che ha sfidato il modo di pensare del suo tempo e che si è impegnata ad aiutare concretamente una comunità a quei tempi poverissima.