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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 22 gennaio 2013

Ceglie al buio?


Fra dieci giorni, migliaia di pugliesi rischiano di rimane al buio. Ed Enel, da parte sua, a Brindisi, corre il pericolo di impantanarsi, perdendo la certificazione di qualità ambientale di cui si fregia. Non solo. Un altro capitolo è pronto ad arricchire, a sorpresa, la saga giudiziaria sull’inquinamento derivante dalla centrale a carbone di Cerano, tra le più grandi d’Europa. Sono queste le conseguenze più immediate che potrebbe avere l’allagamento del nastro trasportatore, dopo il nubifragio del 15 gennaio scorso. L’impianto termoelettrico, infatti, ha un’autonomia che non supera le due settimane. E il blocco dell’alimentazione potrebbe avere risvolti inediti. E’ lungo quei tredici km, che si snodano tra zona industriale e distese di carciofi, che viene convogliato il combustibile scaricato dalle navi che attraccano a Costa Morena. Duemila tonnellate all’ora, che si trasformano in 2.640Mw, potenza in grado di coprire il 5% dell’elettricità di tutta Italia, il 60% di tutta la Puglia.