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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 22 ottobre 2013

Gran Bazar



Da mercoledì 23 a domenica 27 ottobre, torna a Lecce il Gran Bazar, banco dell’editoria, degli autori e della poesia salentina promosso dal Fondo Verri. 

Una nuova edizione, la settima - completamente indipendente - dopo l'ultima tenutasi nel 2006. La rassegna si inscrive nell'esperienza del banco letterario che lo scrittore e operatore culturale salentino Antonio Verri inaugurò con il Caffè Greco e con il Pensionante dè Saraceni negli anni Ottanta. Il banco letterario si proponeva come luogo ideale di scambio, di vendita e di discussione sulla scrittura, sui libri e sul fare autoriale e culturale. Gli autori - con il racconto diretto dei loro lavori - saranno i protagonisti della cinque giorni che avrà luogo negli spazi dell'Associazione Culturale in via Santa Maria del Paradiso 8 a Lecce. 

 Tra gli ospiti Mario Carparelli, Ada Fiore, Santa Scioscio, Caterina Gerardi, Angela De Gaetano, Antonio Zoretti, Maurizio Nocera, Francesco Aprile, Rossano Astremo, Simone Giorgino, Orodè Deoro, Simone Franco, Fernando Bevilacqua. E ancora, Antonio Errico, Enzo Mansueto, Stefano Cristante, Elio Ria, Elio Coriano, Vito Aluisi, Piero Manni, Enzo Ligori, Elio Scarciglia, Ler Poeta, Matteo Maria Orlando, Rosemily Paticchio, Irene Ester Leo, Ilaria Seclì, Vito Antonio Conte, Giuseppe Greco...

Come sua tradizione Gran Bazar sceglie di approfondire, di fare esplorazione, di tendere un filo tra le esperienze letterarie e poetiche del territorio, allargando l’orizzonte alla realtà di una contemporaneità sempre più esposta al disagio, dove l’esprimersi - il trovar lingua nell’arte e nell’agire creativo - diviene leva di emancipazione personale e plurale nel volgersi alla comunità, all’altro, nel tentativo di fondare una qualità differente della “relazione”. Nel certo limite dell’evento che proponiamo sentiamo, con il nostro lavoro ideativo ed organizzativo, di operare per la costruzione di una qualità, da condividere con chi, come noi, intende la cultura patrimonio degli artefici, di quel lavoro costante e quotidiano capace di modificare il pensiero, di crescerlo in armonia col mondo.