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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 25 febbraio 2014

Immagina la gioia

Sarà presentato venerdì 28 febbraio, presso il Blooming Garden Center di Ceglie Messapica, l'ultimo lavoro letterario firmato da Vittoria Coppola, “Immagina la gioia”. Sarà l'autrice stessa a parlare del suo libro pubblicato da Lupo Editore. Una storia emozionante che ha come protagonista Eva, una ragazza timida e amante della letteratura che si ritrova ad affrontare un difficile rapporto con la propria famiglia, in particolare con il fratello minore. Un racconto che parte dal nord dell'Italia arrivando fino al sole della Sicilia e che parla di valori familiari e della ricerca di un equilibrio interiore, affrontando determinati disagi e arrivando a una faticosa crescita personale. Un libro che segna il ritorno di Vittoria Coppola, scrittrice salentina che si è fatta apprezzare in passato con il suo primo libro “Gli occhi di mia figlia”, eletto 'Miglior romanzo del 2012- RaiTg1' nel sondaggio indetto dalla rubrica del TG1 'Billy, il vizio di leggere'. 
La presentazione del libro avrà inizio alle ore 18:30. L'evento è organizzato dall'Associazione GIOIA. L'evento rientra, infatti, nell'iniziativa “Aperitivo con l'Autrice” che l'associazione promuove per il 2014. L'aperitivo sarà offerto dai Fratelli Chirico del "Forno San Lorenzo". 
Ingresso gratuito. 
Per info 3383745216 o associazionegioia@gmail.com


Un libro toccante a livelli ineffabili; difficile tradurre a parole un romanzo che fa leva su sentimenti fortissimi ed universali, sentimenti che coinvolgono empaticamente il lettore, ponendolo di fronte a realtà psicologiche pure e magicamente complesse. La vicenda si snoda tra Mira e Sciacca, due realtà diverse, perfettamente delineate nelle loro peculiarità, luci, colori, profumi, feste, riti, neve, sole, attraversando le stagioni dall'inverno alla primavera. Un romanzo che cambia veste con il modificarsi dei posti, delle condizioni meteorologiche, dei sentimenti che si agitano, delle emozioni che si muovono, delle relazioni che si strutturano. Un romanzo di perfezione da qualunque parte lo si guardi, con al centro i valori forti della famiglia e delle proprie origini, scavando nelle quali Eva ritrova se stessa, attraverso l'atroce sofferenza della perdita del fratello Pietro e la scoperta di un vecchio segreto tra la mamma Lucia e la nonna Annina. Figure di intensa bellezza artistica che ricordano le donne di Isabelle Allende, con storie vissute entro le accoglienti mura domestiche, che profumano di buono, di amore assoluto, di marmellate e di cannella, di dolci e di piatti gastronomici tipici. Interni descritti con sobrietà ed eleganza, interni in cui ti puoi comodamente accomodare sentendoti a casa tua o nella casa che ti auguri di avere. In un periodo come il nostro nel quale, come avverte il filosofo U. Galimberti nel saggio "L'ospite inquietante. Il Nichilismo e i giovani", strisciante è la perdita dei valori e siamo in balia della bancarella delle emozioni in un imperante deserto emotivo, abbiamo bisogno di libri come quelli della Coppola, che ci fanno ritrovare il senso dell'esistenza nel recupero delle origini e dell'appartenenza ad una comunità, in primis la famiglia. La famiglia è centrale infatti nel libro e molto ben studiato è l'aspetto relazionale, attraversato in punta di penna, con una delicatezza tutta femminile che entra dentro il cuore e la mente dei personaggi, scavando nell'anima e facendo emergere l'essenza più profonda del loro esistere. Un esistere autentico, sconvolto dal dolore, tema ineludibile dell'umano, vissuto in modo lacerante, quale è realisticamente il dolore per la perdita di un figlio, di un fratello, di un nipote. Quindi dentro una favola bella, quale è questa di una famiglia perfetta, si insinua un dolore che frantuma le certezze e modifica le relazioni, ma su tutto trionfa l'amore che resta immutato, rafforzato, ed Eva si scopre profondamente innamorata di quel fratellino Pietro, che pensava di invidiare, elevandogli nel finale un canto all'Amore puro e totale. La scrittura di Eva è finita, il finale l'ha scritto la vita, ma lei ha aperto cuore e mente, attraverso la conoscenza dell'abisso interiore. 
(Giovanna Albi) Fonte