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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 20 settembre 2018

Tre scultori s’incontrano nell’antico frantoio ipogeo

In mostra a Castrì da domani le opere di Margherita Serra, Domenico Uccio Biondi e Salvatore Sava con un catalogo dello storico dell’arte Guastella.
Tre scultori s’incontrano nell’antico frantoio ipogeo
di Claudia PRESICCE

Un luogo di antica operosità, il tempo recuperato con un sano restauro, un dibattito tra sculture contemporanee e tre artisti che fanno da medium per coniugare il tutto: è questo il senso della mostra che si aprirà domani alle 18, presso il Frantoio Ipogeo in Piazza dei Caduti, a Castrì di Lecce e vedrà protagoniste le opere di Uccio Biondi, Salvatore Sava e Margherita Serra.
Frantoio Ipogeo - Incontri di Scultura è un allestimento ideato e coordinato dagli architetti che si sono occupati della riqualificazione del sito Daniela Rollo e Francesco Murrone (che da tre anni promuovono mostre d’arte contemporanee), ed è curato dallo storico dell’arte Massimo Guastella (il catalogo è delle Edizioni Esperidi).
In un sito sotterraneo come il frantoio ipogeo le sculture in qualche modo sospendono il tempo e, come spiega il curatore, entrano, sino a immedesimarsi, dentro uno spazio altro, diverso e perfino diametralmente opposto al sistema espositivo istituzionale. I diversi linguaggi rispettano i diversi materiali (cellotex e pigmenti, marmo e metalli, cemento e ferro Biondi, classe ’46, di Ceglie Messapica, opera dal ’73 e dalla pittura di realismo sociale è passato al materico, per arrivare poi ai calchi dal vero, agli Altorilievi e di recente alle maschere monocrome, dette Fantasmine. Salvatore Sava, di Surbo classe ’66, opera dal 1983 tenendo sempre saldo nella sua produzione il legame col Salento, ispirandosi via via alla natura, ai suoi diversi frutti e materiali riletti da una particolare prospettiva contemporanea.
zincato) e la diversa storia di ogni artista.
Margherita Serra, di Brescia classe ’43, è attiva dalla metà degli anni Sessanta con un articolato percorso che l’ha portata alla recente produzione ispirata ai Corsetti, elogio del corpo femminile.
Guastella spiega la finalità dichiarata, già nel settembre 2017, della scelta è che nelle diversità possa stemperarsi un humus comune, sia pur inatteso, che abbia come effetto un’esperienza conoscitiva godibile e di senso pedagogico, nel coinvolgimento della comunità, stabilendo di volta in volta un canale comunicativo tra il frantoio e le singole opere proposte dagli artisti.
La mostra resterà aperta fino al 21 ottobre, martedì, venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 21 (per visite in altri orari chiamare i numeri 338/6768090 e 333/6768090). È promossa dal Comune di Castrì di Lecce, con il patrocinio del Laboratorio Territorio, Arti Visive e Storia dell’Arte Contemporanea (Tasc) del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento.